Ecco perchè le Iene sbagliano sui videogiochi

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Durante la puntata del 29 Ottobre 2019 è andato in onda un servizio de “Le Iene” riguardo la nuova tendenza dello streaming videoludico e degli e-sports dal titolo “Fortnite e gli e-sports sono il futuro dell’intrattenimento?”. Quello dello streaming è un vero e proprio fenomeno del momento nel quale i giocatori caricano online le loro partite in tempo reale (in gergo “streammare”) e interagiscono con il pubblico che li guarda dal proprio computer o smartphone e ne apprezza le giocate.

fortnite iene - Ecco perchè le Iene sbagliano sui videogiochi
La iena Nicolò De Devitiis durante il suo servizio.

Il servizio provocatorio di Nicolò De Devitiis della trasmissione di Italia 1 sorge poichè si scopre l’esistenza di un giro d’affari miliardario intorno al mercato videoludico, con giocatori professionisti che hanno milioni di seguaci e godono di stipendi a quattro zeri. Fa da humus l’idea che questi giovani non meritino i soldi che guadagnano.

É giusto essere pagati per giocare?

Poco prima di scrivere questo articolo mi è tornata in mente la scena delle scimmie che si agitano intorno al monolite nero nel film “2001: Odissea nello spazio”. Una tendenza trasversale degli animali e dell’uomo: l’onnipresente timore di quando ci si avvicina a qualcosa che non si conosce. Il nuovo fa paura e la tentazione di affidarsi euristicamente al pregiudizio è forte.

2001space odyssey with monkey staring at the black monolith - Ecco perchè le Iene sbagliano sui videogiochi
La celebre scena del monolite nero in “2001: Odissea nello Spazio” di Kubrick.

Se però soffiamo via il pulviscolo di questo pregiudizio, che ci offusca una visione chiara sull’oggetto, scopriamo che c’è ben poco da indignarsi. I videogiocatori professionisti si allenano per molte ore al giorno ed i soldi che guadagnano derivano in larga parte da aziende sponsor che investono in pubblicità perchè hanno un chiaro ritorno. In altre parole i videogiocatori professionisti “guadagnano quanto fanno guadagnare” e se l’ambiente degli e-sports fa girare così tanti soldi è perchè si tratta di un tipo di intrattenimento che ai giovani interessa. I gusti degli altri possiamo non capirli e non condividerli, ma non possiamo condannarli.

20 anni fa ci si indignava per gli stipendi dei calciatori. Oggi ci si indigna per i guadagni di un videogiocatore professionista.

Se però a questo punto dell’ articolo ancora ritieni che non sia possibile o non sia giusto esser pagati per videogiocare oso spolverare un sempre verde: “Se pensi che sia così facile fallo anche tu”.

 

I videogiochi fanno male?

Ma la iena non si limita a parlare dei tornei di videogiochi. Nicolò De Devitiis nel finale afferma: “Il rischio che i ragazzini si rinc****oniscano davanti ai videogiochi è dietro l’angolo”. Un’affermazione lanciata a fine video che rischia di generare panico e confusione nei genitori e nei nonni. I videogiochi sono uno strumento ed un mezzo ricreativo la cui fruizione da parte di minori dovrebbe sempre e comunque essere regolata dagli adulti. Parcheggiare i propri figli davanti ad un televisore per ore e considerare la Playstation una specie di baby-sitter ha indubbiamente conseguenze negative ma si tratta di casi limite, indubbiamente problematici. D’altro canto sono sempre più numerosi gli studi che dimostrano come i videogiochi, se giocati con coscienza, possano avere effetti positivi sui giocatori: riduzione dell’ansia e dello stress, migliore self-control, migliore self-concept, aumento delle abilità visuo-spaziali e ancora un ruolo di rilievo negli interventi psicoterapeutici e psicoeducativi.

Il servizio delle iene è visionabile al seguente indirizzo: https://www.iene.mediaset.it/video/e-sports-fornite-futuro-intrattenimento_563535.shtml

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Mi chiamo Simone Zamboni e sono uno psicologo clinico. Ricevo a Brescia e online.