I Videogiochi fanno diventare violenti?

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Videogiochi e violenza

Al di là dei pregiudizi e della “corsa allo scandalo” vediamo la risposta che da la ricerca psicologica/pedagogica grazie agli ultimi filoni di ricerca, con particolare attenzione per i possibili rischi riguardo bambini e adolescenti. Proverò dunque a ricercare una correlazione tra videogiochi e violenza agita.

due bambini giocano ad un videogioco violento alla playstation.
Immagine di indiatoday.

I ricercatori non sono concordi sugli effetti dei videogiochi violenti. Una risposta univoca sembra non esistere e pertanto è tecnicamente inesatto affermare che i videogiochi fanno diventare violenti, poichè non vi sono prove.

Ferguson e Colwell, nel 2018, hanno raccolto i dati provenienti da un campione di 304 bambini del Regno Unito con un’età media di 13 anni. In particolare volevano cogliere eventuali relazioni tra l’esposizione ai videogiochi violenti e comportamenti come bullismo, atteggiamenti antisociali, atteggiamenti pro-sociali e altri indicatori d’interesse. Ebbene emerge chiaramente l’impossibilità di affermare con certezza che i videogiochi violenti aumentino i comportamenti aggressivi nei bambini, pertanto affermare che i videogiochi fanno diventare violenti a priori è sbagliato.

La generalizzazione del comportamento

Sovente chi crede che i giochi elettronici possano avere degli effetti negativi sui bambini e sugli adolescenti è convinto che il comportamento attuato nel mondo fittizio del gioco venga generalizzato e replicato al di fuori dello stesso, nel mondo reale. Il meccanismo di generalizzazione è però tutt’altro che  semplice e immediato, soprattutto perchè già verso i 3-4 anni un bambino è in grado di distinguere tra finzione e realtà, in altre parole sa discernere con efficacia il mondo virtuale da quello reale.

Questo fenomeno è definito da alcuni “fiction detection” o “rilevamento di finzione” ed implica che il nostro cervello processi le informazioni in maniera diversa in base al fatto che creda di trovarsi di fronte alla realtà o ad un’opera di finzione. Sorprendentemente anche la risposta emotiva è molto diversa nelle due situazioni!

Mi preme però sottolineare che l’esposizione a videogiochi violenti può essere poco desiderabile per i bambini più piccoli anche per altri motivi oltre l’emulazione del comportamento visto.

Cosa può fare un genitore?

Esistono almeno tre strumenti che un genitore può adottare per controllare l’esposizione alla violenza videoludica del proprio figlio:

  • La classificazione PEGI. Se sei preoccupato/a che i videogiochi facciano diventare violenti puoi evitare che tuo figlio piccolo maneggi giochi che non sono adatti a lui. Solitamente questa indicazione è posta nell’angolo inferiore sinistro della copertina di un videogioco, ci indica per quale età è adatto un titolo videoludico. Ad esempio i giochi di calcio hanno classificazione “3+”, cioè i contenuti sono adatti a bambini dai 3 anni in su per via dell’assenza di elementi potenzialmente perturbanti. Giochi violenti, complessi, con nudità o altro possono arrivare ad avere classificazione “18+”, cioè sono raccomandati a maggiorenni. Ad oggi non vi è alcun divieto imposto dalle legge per la vendita di un gioco “18+” anche a minori.
classificazione PEGI dei videogiochi violenti per età consigliata.
La classificazione PEGI, vigente in Italia.
  • La classificazione del contenuto: solitamente posta sul retro della copertina. Ci indica quali elementi potenzialmente disturbanti sono contenuti nel gioco. Ad esempio scene di sesso, violenza, gioco d’azzardo, ecc.
classificazione dei videogiochi violenti
Le 8 classificazioni del contenuto.
  • Parental control: questa è un’opzione che è attivabile sul dispositivo di gioco e le ultime console ne sono praticamente tutte dotate. Tra le varie funzioni permette anche di regolare l’esposizione alla violenza o di impedire l’avvio di videogiochi oltre una certa classificazione PEGI.

Inoltre un fenomeno che potresti voler approfondire è quello della dipendenza da videogiochi, che colpisce circa il 2% di chi gioca. Ho scritto un articolo che parla di come prevenire la dipendenza da videogiochi.

Conclusioni

Uno stretto legame tra videogiochi violenti e comportamenti aggressivi e antisociali non è stato trovato. Alcuni ricercatori e psicologi sono anzi convinti che i videogiochi, anche violenti, possano contribuire al miglioramento della persona poichè offrono opportunità di apprendimento.

É importante che il genitore diventi consapevole e si interessi alle abitudini videoludiche del figlio controllando se i videogiochi che usa sono adatti alla sua età. Riprendendo la domanda iniziale “i videogiochi fanno diventare violenti?” la risposta è no, non ci sono prove. Se vuoi approfondire un caso di cronaca violenta legata ai videogiochi leggi l’articolo “Ragazzo perde ai videogiochi, sfascia la casa e uccide il fratellino di 7 anni“.

Consulenza psicologica sui videogiochi e le nuove patologie

Cerchi una consulenza psicologica riguardo il tema della dipendenza dai videogiochi, disturbi legati all’uso delle nuove tecnologie e chiarimenti psicoeducativi? Puoi contattarmi tramite il link qui sotto, ricevo online o a Brescia:

Bibliografia

Ferguson & Colwell (2018), A Meaner, More Callous Digital World for Youth? The Relationship Between Violent Digital Games, Motivation, Bullying, and Civic Behavior Among Children, Psychology of Popular Media Culture.

De Castro, Giumini, Marsano, Zona, Bocci (2018), Una rilettura educativa dei videogame violenti tra potenziamento dell’apprendimento e nuovo romanzo di formazione, ricerche pedagogiche.

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Mi chiamo Simone Zamboni e sono uno psicologo clinico. Ricevo a Brescia e online.