Come curare la dipendenza da videogiochi

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La dipendenza da videogiochi è un problema sempre più diffuso, soprattutto tra i giovani nella fascia 12-18 anni, ma in molti casi anche fino ai 25 e oltre. Tale situazione può causare una serie di problemi, sia fisici che psicologici per questo è fondamentale intervenire in maniera decisa e tempestiva sulla prevenzione della dipendenza da videogiochi e sulla cura. Di questo problema reale se ne è occupata anche l’american psychiatric association.

una ragazza con dipendenza da videogiochi gioca nella sua camera disordinata.

1) Capire il rapporto con i videogiochi

Prima di capire come curare la dipendenza da videogiochi dobbiamo capire se siamo effettivamente di fronte ad un caso di dipendenza oppure no. Ti ricordo che la dipendenza è un problema serio, che in ogni caso riguarda una minoranza dei videogiocatori (circa il 2%).

I tipi di videogiocatori. Continuum orientativo del rapporto con i videogiochi.
Con questo grafico puoi farti un’ idea dei vari tipi di rapporto esistenti con i videogiochi
  1. Il videogiocatore nella norma, inteso proprio nel concetto di “norma” statistica è quello che apprezza giocare ai videogiochi ma non ne fa il suo hobby esclusivo e può evitare di videogiocare anche per lunghi periodi di tempo se ci sono altre attività piacevoli. Ad esempio il caso di Thomas, ragazzo di 14 anni: Thomas ama giocare alla playstation 5, soprattutto a Minecraft e a Fifa. Ci gioca quando torna da scuola, per rilassarsi un po’ o per divertirsi con gli amici. Ogni tanto però, ama anche guardare serie tv o leggere un libro, allora non accende affatto la playstation. L’estate scorsa è stato in vacanza a Rimini con i genitori per una settimana intera e, pur parlando spesso di videogames, non ne ha sentito la mancanza. Ha altri passatempi oltre a Minecraft e Fifa, ad esempio le serie tv o i libri di fantascienza, il disegno, ascoltare la musica e uscire con gli amici.
  2. Il videogiocatore borderline. Questo tipo di videogiocatore necessita di un po’ di consapevolezza, da parte sua o da parte dei genitori se si tratta di un bambino. Solitamente non intraprendo un percorso di cura a questo livello, ma mi è capitato di incontrare genitori o adulti per fornire loro gli strumenti di monitoraggio e prevenzione, per evitare che la situazione peggiori verso pratiche di abuso o dipendenza. Il videogioco può anche essere attività quotidiana e prevalente, ma si inserisce in un quadro sano del soggetto, che mantiene anche altri interessi ed una vita normale.
  3. Il videogiocatore abusante. Chi abusa di videogiochi tende a giocare tutti i giorni per molte ore al giorno. Questa situazione è problematica ed è bene che venga trattata poichè può avere conseguenze negative sia a livello fisico (eccessiva sedentarietà, disturbi del sonno…) che a livello mentale (isolamento, difficoltà di concentrazione…).
  4. Il videogiocatore dipendente. La dipendenza è sostanzialmente un abuso ma con sintomi di astinenza. Si stima che colpisca circa il 2% dei videogiocatori. Se vuoi saperne di più puoi leggere il mio articolo sui 9 sintomi della dipendenza da videogiochi.

Quindi, come hai potuto comprendere dal grafico, non ha sempre senso parlare di come curare la dipendenza da videogiochi. Alcune volte non è necessario intervenire, mentre in altre occasioni è più opportuno un intervento di prevenzione.

Liberi dal gaming 2 dimensioni grandi - Come curare la dipendenza da videogiochi

2) Sintomatologia della dipendenza da videogiochi

In generale ci sono un paio di fattori chiave che vale la pena tenere a mente quando si parla di abuso o dipendenza dai videogiochi. Considera che le situazioni più gravi si hanno quando vengono superate le 5 ore di gioco tutti i giorni per un periodo continuativo di tempo. Quindi dopo le 5 ore di gioco al giorno non solo è più probabile essere di fronte ad una dipendenza da videogiochi, ma è anche probabile essere davanti ad un quadro un po’ più grave.

Il secondo criterio per capire la gravità del quadro patologico riguarda la compromissione della propria vita quotidiana. Nei casi un po’ più gravi la persona tende a sacrificare altre attività per poter dedicare più tempo ai videogiochi. Ad esempio fare a meno di andare a lezione all’università per giocare, assentarsi dal lavoro, trovare scuse per non uscire con gli amici, trascurare la propria fidanzata e così via.

A proposito, potrebbe interessarti questo test sulla dipendenza da videogames che ho scritto a fine 2022. Ora hai un’idea sui sintomi del gaming disorder, ma prima di approfondire come curare la dipendenza da videogiochi è necessario addentrarci nell’esplorazione delle cause.

3) Quali sono le cause della dipendenza da videogiochi?

La dipendenza da videogiochi è causata da una combinazione di fattori psicologici, sociali e ambientali.

A livello psicologico, la dipendenza da videogiochi può essere causata da un bisogno di evadere dalla realtà (spesso vissuta come deludente o frustrante) o di trovare una fonte di gratificazione immediata. I videogiochi possono offrire un senso di successo e potere che manca nella vita reale, il che può portare alla formazione di un’abitudine difficile da rompere. Inoltre nel videogioco è possibile fare una cosa che è assolutamente impossibile nella vita reale, cioè ricominciare da zero. Se sbaglio ricomincio da zero, se fallisco ricomincio da zero. Come se nulla fosse mai successo.

A livello sociale, la dipendenza da videogiochi può essere causata da una rete di amicizie e relazioni sociali molto povera o del tutto assente. L’isolamento, quindi, può essere sia causa che conseguenza.

A livello ambientale, i videogiochi moderni sono spesso progettati per essere altamente coinvolgenti e motivanti, con meccaniche di gioco che incoraggiano a continuare a giocare per lunghi periodi di tempo. É il caso di potenziamenti che durano una limitata quantità di tempo, oppure di premi costanti nel tempo se fai l’accesso al gioco tutti i giorni. Questi meccanismi sono finalizzati a creare e consolidare un’abitudine nel videogiocatore.

4) Quante ore al giorno si può giocare ai videogiochi?

Fino a 18 anni

Generalmente dipende. Per i ragazzi fino ai 18 anni consiglio di non superare i 90 minuti di gioco al giorno, ovvero un’ora e mezza. Contrariamente a quanto si pensi durante il weekend questo tempo dovrebbe diminuire e non aumentare, poichè andrebbero privilegiati passatempi alternativi più elaborati e sani, come una passeggiata lungo un sentiero, una gita, un’escursione, uscire con gli amici e così via. Certo è che il singolo episodio non deve destare eccessive preoccupazione: 3-4 ore di gioco, possibilmente non continuative, durante una noiosa domenica invernale di pioggia non costituiscono un problema.

L’importante, a mio avviso, è ricordare che siamo responsabili di una persona giovane che è per sua natura estremamente malleabile e ricettiva. Evitiamo ad ogni costo l’instaurarsi di abitudini negative che si porterà appresso per lungo tempo! Meglio prevenire che curare.

Oltre i 18 anni

Dopo i 18 anni si può essere un po’ più elastici ed arrivare fino a 2 ore al giorno, ma dobbiamo essere consapevoli della sintomatologia della dipendenza da videogiochi e riconoscerne precocemente i sintomi per poter intervenire tempestivamente.

5) Come curare la dipendenza da videogiochi

come curare la dipendenza da videogiochi in 4 punti.
Come curare la dipendenza da videogiochi in 4 punti

Se hai una dipendenza da videogiochi o senti che c’è qualcosa che non va ti sconsiglio di provare a curare la dipendenza da videogiochi da solo, uno psicologo competente può aiutarti durante tutto il percorso e non sarai solo ad affrontare le tue difficoltà (a proposito, ti invito a leggere il mio metodo e come aiuto le persone a superare le dipendenze digitali) Se però, per qualsiasi motivo, hai deciso di farlo ti consiglio di avere 1-2 colloqui con uno psicologo. Il primo fallo all’inizio del percorso: condividigli le tue idee e chiedi consiglio. Lo psicologo esperto di gaming disorder potrà aiutarti a modificare leggermente il percorso o a darti qualche consiglio o tecnica aggiuntiva. Il secondo incontro fallo dopo 1 mese da quando hai iniziato: ti aiuterà a non perdere la motivazione ed eventualmente ad aggiustare il percorso. Se ne hai la possibilità fai un terzo incontro quando senti di esserne uscito poiché lo psicologo ti aiuterà a prevenire le ricadute e consolidare i miglioramenti ottenuti.

Dunque il primo passo per curare la dipendenza da videogiochi è riconoscere di avere un problema e avere la volontà di cambiare e superare il problema.

Una volta che il problema è stato riconosciuto, è importante stabilire un piano di diminuzione graduale del tempo trascorso giocando ai videogiochi e cercare di impegnarsi in attività alternative, come lo sport o le attività artistiche. Non diminuire il tempo speso a giocare troppo bruscamente o senza predisporre attività alternative da fare nel tempo libero. Potresti trovarti con una grande quantità di tempo che non sai come impiegare. In alcuni casi, può essere utile partecipare a gruppi di supporto o a terapie individuali per affrontare le problematiche psicologiche alla base della dipendenza.

Infine ti consiglio di cambiare il rapporto che hai con te stesso. Adotta uno stile di vita più sano, con più attività fisica, orari regolari, discreta quantità di sonno e alimentazione sana. Ne beneficerai a 360°!

Infine, combatti l’isolamento. Cerca aiuto nella famiglia, nella tua compagna/o e nei tuoi amici. Possono essere di grande aiuto anche se non sono esperti psicologi. Cerca quindi di creare una rete di relazioni sociali che sia positiva e supportiva.

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Mi chiamo Simone Zamboni e sono uno psicologo clinico. Ricevo a Brescia e online.