Perchè non riesco a smettere di usare lo smartphone?

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La storia di Andrea.

Mi chiamo Andrea e ho 27 anni. Sento di fare un uso eccessivo del telefono: è il primo oggetto che uso quando mi sveglio e l’ultimo prima di addormentarmi. Di lavoro faccio il commerciale per una piccola azienda della mia città e devo usare molto sia le email sia le chiamate. Per questo motivo Vorrei non usare lo smartphone anche nel mio tempo libero ma non ci riesco. Non faccio niente in particolare e questo fatto mi da sui nervi, la maggior parte delle volte rimbalzo da TikTok a Instagram a Youtube in un loop di scroll senza fine. Passo così anche diverse ore consecutive, ho la sensazione di buttare via il tempo e vorrei smettere. Ogni tanto ci penso e mi sento tremendamente stupido, Mi chiedo: “Perchè non riesco a smettere di usare lo smartphone?”

Negli ultimi anni ho notato come sviluppatori di servizi dell’intrattenimento digitale abbiano introdotto meccanismi (anche abbastanza subdoli) per tenerci incollati ai loro servizi. Può trattarsi di social network, app, videogiochi online o servizi digitali, poco importa. Tali pratiche sembrano essere divenute lo standard ma minacciano un uso sano della tecnologia, quello che definisco “benessere digitale”.

Se ti stai chiedendo perchè non riesco a smettere di usare lo smartphone sei nel posto giusto. In questo articolo ti mostrerò alcuni meccanismi che hanno contribuito a tenerti incollato allo schermo e ti mostrerò come e perchè riprendere il controllo sul tuo smartphone.

Una coppia di persone è a letto ma non si parlano perchè stanno usando il telefono.

Da appassionato di tecnologica/informatica e da psicologo sono riuscito a cogliere 2 tipologie di pratiche parzialmente diverse che contribuiscono a tenerti incollato allo smartphone:

  • Maggior tempo nel singolo utilizzo (o engagement orizzontale). Questa tipologia di meccanismi ci invogliano a spendere più tempo all’interno della singola sessione. Ricordo i bonus di certi videogiochi che funzionavano tramite il tempo reale e non tramite il tempo di gioco, in questo modo il giocatore era invogliato a giocare il più possibile per massimizzare la rendita dei potenziamenti. Più di 10 anni fa, nel gioco online “Darkorbit”, i potenziamenti al danno e alla vita duravano 24 ore reali. La durata fu poi convertita in 10 ore di gioco effettivo a seguito di una vivace protesta dei giocatori dell’epoca. Oppure quests che devono necessariamente essere completate in un lasso di tempo ristretto. Anche la riproduzione automatica di contenuti multimediali nei social network è un meccanismo simile ed ha lo scopo di mantenere l’utente sempre ingaggiato.
  • Fidelizzazione nel tempo (o engagement verticale): Per lo sviluppatore di un’app o di un videogioco è importante invogliare l’utente a ritornare frequentemente, meglio se quotidianamente. Questo crea un’abitudine che può consolidarsi se reiterata nel tempo. Insieme ad altri fattori può contribuire positivamente allo sviluppo di una dipendenza da videogiochi, ne ho parlato nell’articolo: La dipendenza da videogiochi: definizione e diagnosi. Durante le vacanze estive ho scoperto l’esistenza del gioco “Stumble Guys” nel quale è chiara questa dinamica: ogni giorno ci sono dei bonus che il giocatore può riscattare gratuitamente, a patto di entrare nell’applicazione e fare un minigioco stile ruota della fortuna. Anche i social network usano tecniche per aumentare l’engagement verticale: ad esempio sempre più social network non ti mostrano più solo i post dei tuoi amici ma anche post di persone sconosciute che però potresti trovare interessanti. In questo modo sei esposto continuamente ad una quantità pressocchè illimitata di nuovi video e foto.
schermata del gioco stumble guys che invoglia ad ottenere i premi gratis.
Schermata del gioco Stumble Guys che invoglia a riconnettersi dopo 18h per ottenere i premi gratis.

Di per sè non c’è niente di male: chi crea un servizio vuole che esso sia usato dai propri utenti. Tuttavia ritengo che sia importante riappropiarsi del controllo che abbiamo sugli strumenti e dunque non essere controllati ma controllare.

Adesso hai scoperto alcune tattiche per tenerti incollato allo schermo e inizi a comprendere perchè non riesci a smettere di usare lo smartphone.

Perchè ri-prendere il controllo sull’uso dello smartphone

Un abuso della tecnologia e dello smartphone ha effetti negativi sulla nostra salute psicologica e fisica, fa calare la produttività, ci sovraccarica di stimoli, ci distrae e ci isola. Tuttavia non prescrivo mai un detox tecnologico o un’astinenza prolungata dallo smartphone come soluzione per la dipendenza da tecnologia, social network o videogiochi. Preferisco piuttosto una rieducazione all’utilizzo consapevole dello strumento. Anche perchè, detto francamente, al giorno d’oggi è impensabile rinunciare completamente allo smartphone o ad un computer connesso ad internet. Vorrebbe dire essere tagliato fuori dal mondo dal lavoro e probabilmente anche da quello delle relazioni. Inoltre è probabile che crei un senso di sacrificio, scarsamente tollerabile nel medio-lungo periodo.

Inoltre lo smartphone può aumentare il nostro benessere generale, ad esempio tramite l’uso consapevole dei social network (che soddisfano il nostro bisogno innato di relazione), attraverso le app di fitness e attraverso giochi che ci fanno divertire.

Come ri-prendere il controllo sull’uso dello smartphone

Ecco 3 spunti su come riprendere il controllo del telefono.

  • Abbracciare un’etica digitale: così come molte persone non mangiano in un fast-food che trascura il benessere animale, non comprano vestiti da multinazionali che sfruttano i lavoratori del terzo mondo e non comprano prodotti da aziende che inquinano le risorse naturali, si può deliberatamente decidere di non utilizzare applicazioni o servizi digitali per motivi etici. Penso in particolare a quei social network che promuovono immagini e valori distorti o a quei videogiochi che promuovono pratiche pay-to-win o affini al gioco d’azzardo. Avere un ideale è una risorsa potentissima che possiamo sfruttare a nostro vantaggio.
  • Imporsi dei limiti: limitare la quantità di tempo che ci concediamo per usare lo smartphone e parallelamente ritagliarci dei momenti senza il telefono, ad esempio per praticare sport o passeggiare. Esistono servizi gratuiti che possono aiutarti a monitorare e limitare il tempo che dedichi al telefono, ipad o PC. Ho scritto un interessante articolo a proposito: Come configurare la funzione “Benessere digitale” su Android.
  • Rivolgerti ad uno psicologo specializzato: è il consiglio principale che do a chiunque sente di abusare della tecnolgia, dello smartphone e dei servizi ad essi correlati. É importante comprendere perchè sei arrivato a questo punto e un professionista formato può aiutarti nel percorso di consapevolezza e liberazione dalle catene. Oltre a questo può guidarti per riappropriarti di un uso sano degli strumenti tecnologici. Se senti di aver bisogno di un supporto psicologico puoi contattarmi attraverso la pagina dei contatti, ricevo a Brescia e online!

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Mi chiamo Simone Zamboni e sono uno psicologo clinico. Ricevo a Brescia e online.

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